Carnevale goloso... senza burle!

Carnevale goloso... senza burle!

Il Carnevale è finalmente iniziato e ogni regione d’Italia in questo periodo si dedica devotamente al fritto. Da Venezia passando per Viareggio e giungendo nella nostra più vicina Putignano, il Carnevale pullula di maschere, sfilate e golosi dolci tradizionali. E’ dunque il momento di mettere da parte lo zelo per la dieta e di godersi i dolciumi di una festività pensata appositamente “grassa” prima della “magra” quaresima.

Se la prima bontà che associate al Carnevale sono le chiacchiere, o frappe o bugie che dir si voglia, non sbagliate di certo, ma nell’immenso libro della tradizione regionale italiana ci sono ricette popolari da dover riportare a galla, nell’olio bollente. e allora noi vi proponiamo un breve giro per le mete golose del carnevale italiano – nel caso in cui l’ispirazione vi stuzzichi –  e due ricette, rielaborate dallo chef Giuseppe Palmisano (docente dei nostri corsi professionali e professionalizzanti di pasticceria), di sicura riuscita e di dolce soddisfazione.

A Venezia si sa, si festeggia il Carnevale più spettacolare e coinvolgente, e i dolci certo non sono da meno: tra “crostoli” e “fritoli” è difficile decidersi per l’ultimo boccone. I crostoli, in verità, li conosciamo bene un pò tutti, ognuno ha la ricetta con le sue precise dosi di farina, zucchero, burro, liquore o vino. A cambiare è solo il nome man mano che ci spostiamo per l’Italia: che siano crostoli o galani, frappe o sfrappole, donzelle o cenci, bugie o chiacchiere, in sostanza parliamo di quel leggero nastro di sfoglia friabile spolverato di irresistibile zucchero a velo.
Ma ciò che in verità più accalappia la nostra delizia sono i “fritoli”: piccole tonde frittelle, farcite per tradizione con uvetta sultanina ma per gola anche con creme e marmellate. E proprio per deliziarvi, la prima ricetta dello chef Palmisano che vi proponiamo è una rivisitazione di queste golose frittelle ripiene. Scopritela cliccando sul tasto in basso!

Continuando il viaggio, potremmo spostarci verso un altro Carnevale, quello di Viareggio, in Toscana. Qui assaggiare i “cenci” – di cui sopra – è di sicuro un dovere, soprattutto considerando che la variante regionale propone il vin santo nella ricetta.
Ma nel caso in cui si desideri limitare le calorie del fritto, ci si può soddisfare con il “berlingozzo”: antica maschera di carnevale divenuta deliziosa ciambellina all’anica – attenzione, per voi salutisti – rigorosamente cotta in forno.

Un pò la stessa sorte dell’antico dolce che ritroviamo a Putignano, tornando in Puglia. La “farinella” è vecchia di 300 anni, nata dalla povera farina di ceci e orzo, aromatizzata con arancia, limone e cannella, ma vive ancor oggi, come maschera, sfilando assieme ai carri durante i festeggiamenti.
E’ pur vero che in questo periodo dell’anno il dolce che sentiamo più a cuore qui al sud è la chiacchiera. E allora per chiudere il nostro viaggio e conquistarvi, la seconda ricetta dello chef Palmisano che vi proponiamo è proprio quella delle chiacchiere: sfidate la vostra, pluriennale e fidata.

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Scritto da IstEccelsa